Nonostante gli alti e bassi, The Walking Dead riesce sempre a stupire con mid-season finale da togliere il fiato, capaci di risvegliare anche i morti, o forse sarebbe meglio di no. L’episodio è stato costruito come un grande mosaico, i cui tasselli sono rappresentati dal gruppo di Rick, ormai da tempo separato, che una volta riunito dovrà portare a termine un compito superiore.
Finalmente rivediamo in un unico montaggio piccoli sprazzi riguardanti tutti i personaggi dislocati nei diversi campi e non solo, l’episodio si alterna tra una calma piatta apparente e momenti ad alto tasso adrenalinico.
Daryl coglie l’occasione per fuggire dalla sua prigionia, sulla sua strada lascia però il corpo di Fat Joey. Sembra ironico come abbia fracassato il cranio del malcapitato implorante, questa scena rimanda alla perdita dell’umanità di Daryl, che dalla paura viene tramutato in un carnefice, ma assolutamente non sadico.
Riesce a raggiungere sano e salvo Hilltop, dove si ricongiunge con Maggie grazie all’incontro fortuito con Jesus, la cui fuga era a lei sconosciuta. È proprio Sasha a nasconderglielo, con la complicità forzata di Enid. Personalmente non comprendo questa preoccupazione per Maggie, nel corso delle stagioni si è rivelato come uno dei personaggi più forti, in grado di riuscire a sopravvivere con dignità a questi grandi dolori che l’hanno segnata.
Sono convinta che si stia già rialzando e che questa tremenda perdita sarà solamente un’altra placca da aggiungere alla sua armatura. Non ditemi che non agognate l’incontro da Negan e Maggie e se non lo fate siete solo dei bugiardi. Tra l’altro il cappellino che indossa non vi ha riportato indietro nel tempo al Glenn della prima stagione? Questi piccoli dettagli riescono sempre a commuoverci.
Finalmente ritroviamo Carol e Morgan nel “Kingdom”. Questo luogo sembrava rispettare le scelte di vita più zen dei due, ma come non potevamo che aspettarci, qualcosa incrina l’unica sfumatura di tranquillità che aveva assunto questa serie.
Richard propone a Carol e Morgan di convincere Ezekiel a combattere, perché sa che inevitabilmente i Saviors distruggeranno la loro oasi felice. Intanto c’è da dire che ho letteralmente riso quando Richard ha supposto che il combattere non fosse nelle corde di Carol (santa ingenuità!), ma la cosa più struggente è quanto questa richiesta metta in dubbio la sua scelta e quanto sappiamo che verrà sicuramente infranta.
Rick e Aaron sono alla ricerca di provviste, inconsapevoli di quello che sta accadendo al campo; non so voi, ma il mio cuore ha sussultato di continuo per paura che Aaron fosse il prescelto a “cadere” in questa puntata, ma in un midseason non si può morire a causa di un morso di un walker, nemmeno se si è sommersi da un mare di zombie, quindi direi che ho peccato di ingenuità.
Al loro ritorno al campo trovano sorprendentemente Negan e i suoi ancora ad Alexandria, e tutti noi sappiamo cosa è successo nel frattempo. I riflettori sono tutti puntati su Spencer che chiede di intercedere con il capo dei Saviors, in modo da soppiantare Rick in sua assenza.
Il suo discorso su come sia una mina vagante, un problema, mettendo in luce le proprie doti da mediatore, lo portano solo ad una morte certa. Non era difficile da immaginarlo dopo tutto, Negan è stato rapito dal coraggio di Carl, come poteva essere compiaciuto di fronte ad una serpe del genere? Una cosa che però trovo poco credibile è il modo in cui nessuno si sia intromesso durante il discorso in cui Spencer ha suggerito tra le righe l’eventuale omicidio di Rick.
D’altra parte non c’è stato molto tempo per metabolizzare le sue parole, considerando il modo in cui Negan ha dimostrato come il figlio di Deanna avesse così poco fegato, al contrario di Rick stesso. Ed è proprio questo che riesce a far scattare la scintilla in Rosita, che ormai era diventata una bomba ad orologeria. Sfortunatamente l’unico proiettile a sua disposizione colpisce Lucille, generando il panico, e a farne le spese sono stati Olivia, pagando con la vita, ed Eugene, che è stato portato via con loro, presumibilmente per fabbricare ulteriori proiettili.
L’episodio non ha fatto più danni del dovuto, paradossalmente un midseason avrebbe potuto essere più doloroso in quanto a perdite, ma Jeffrey Dean Morgan riesce a darci uno stato di angoscia perenne, anche se a lasciarci non sono personaggi che abbiamo particolarmente a cuore.
The Walking Dead ha preso una piega quasi asfissiante, regalando un’ansia che ci impedisce quasi di respirare, differente da quella delle stagioni precedenti.
Finalmente però riusciamo a vedere una presa di coscienza da parte di Rick, ovvero ciò che ha ricollegato tutti i pezzi del mosaico verso un obiettivo comune, facendoci ricordare perché amavamo questo sceriffo così tanto e rendendo sicuramente le cose più interessanti per noi telespettatori in attesa di una battaglia, che ipotizzo non sarà quella finale.
Rick e i suoi riescono dopo tempo a ricongiungersi definitivamente, l’immagine dell’abbraccio finale tra lui e Daryl, che gli riconsegna la sua pistola, rimarrà l’emblema di questo risveglio.
In più la clip finale ci mostra un personaggio misterioso che sta tenendo d’occhio l’accampamento, purtroppo mancano ancora due mesi prima di scoprire di chi si tratti. Nel frattempo vi lascio il promo e vi invito a visitare la pagina Norman Reedus Italia